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CORONAVIRUS. IL LAVORO

In 9 mesi persi 5.830 posti

Impietosi i risultati dell’analisi condotta dal Centro Studi della Cisl sulla crisi occupazionale in provincia. Perboni: «Un quadro allarmante. A soffrire di più sono commercio, servizi, costruzioni e industria»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Novembre 2020 - 07:38

In 9 mesi persi 5.830 posti

CREMONA (21 novembre 2020) - In nove mesi, dall’inizio dell’anno alla fine di settembre, in provincia di Cremona sono sfumati 5.830 contratti di lavoro. Si fa dunque sempre più pesante il bilancio della crisi occupazionale innescata dall’emergenza sanitaria, come certificano i numeri che il Centro Studi della Cisl ha ricavato dal sistema Sistal. I 481 posti di lavoro perduti nel solo mese di settembre corrispondono a un calo del 29,7% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel dettaglio, le assunzioni sono passate da 5.936 a 5030 (-15,3%), mentre le proroghe sono cresciute attestandosi a 1.572 rispetto alle 1.280 dello scorso anno (+22,8%); le trasformazioni sono diminuite da 447 a 412 (-7,8%) e le cessazioni hanno subito un ridimensionamento da 4.317 a 3.892 (-9,8%). «Questi dati sarebbero ulteriormente negativi se non fosse in vigore il blocco dei licenziamenti – sottolinea il segretario provinciale della Cisl, Dino Perboni –. Il quadro è, in ogni caso, decisamente allarmante per il futuro occupazionale del territorio cremonese». I settori maggiormente colpiti a settembre sono il commercio e i servizi, le costruzioni e l’industria.

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