L'ANALISI
18 Novembre 2020 - 06:37
CREMONA (18 novembre 2020) - «Ancora? Guardi, qua a Cremona non le possiamo vendere e quindi non sono mai arrivate. Comunque nelle regioni in cui è possibile farlo sono andate tutte esaurite nel giro di un paio d’ore». La commessa della Lidl di Cremona è categorica e ci fa chiaramente capire che siamo l’ennesimo cliente a chiedere la stessa cosa: le ormai celebri scarpe da ginnastica marchiate Lidl. Messe in commercio in Italia solo da un paio di giorni, nelle zone rosse non possono essere vendute, viste le restrizioni e non essendo considerate bene di prima necessità. Si tratta di un fenomeno incredibile, nato per caso all’estero qualche mese fa, dove le scarpe (ma anche le ciabatte e le calze), sono state messe in vendita con grande anticipo rispetto all’Italia. Articoli diventati in modo inspiegabile cool e di grande moda: le scarpe sono vendute a meno di 15 euro. Ma le regole della moda e del marketing, si basano su logiche particolari e quindi in Italia, come accaduto mesi fa all’estero, è partita la fiera del reseller. Chi è riuscito ad accaparrarsi uno o più pezzi li sta rivendendo a prezzi folli. Le scarpe sono arrivate a toccare picchi di 500-1000 euro, mentre per le ciabatte di plastica si può ‘risparmiare’ e spendere solo una settantina di euro.
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