L'ANALISI
16 Novembre 2020 - 12:06
CREMONA (16 novembre 2020) - Questa mattina nella chiesa dello Zaist sono stati celebrati i funerali di Mirko Gusberti, 43 anni, uno dei ragazzi di papa Giovanni Paolo II, benedetto dal Pontefice sul piazzale dell’ospedale Maggiore durante la visita a Cremona del 1992. Un istante immortalato dal fotografo di Giuseppe Muchetti, per una delle foto simbolo di quella giornata storica per la comunità cremonese.
Afflitto dalla nascita da una grave forma di disabilità, Mirko - deceduto a causa del Covid - ha passato al sua esistenza seguito dalla mamma Rita, 60 anni, e da alcune associazioni cremonesi a partire dai Donatori tempo libero che nel 2009 gli misero a disposizione un lettino speciale. Mirko ha vissuto in un letto per quasi tutte le ore delle sue giornate, da quando la malattia genetica (detta Pelizaeus Merzbacher) gli impedì di stare in carrozzella per più di due ore al giorno.
La storia di questo ragazzo assomiglia a un vero e proprio calvario, colpito dalla malattia che ha progredito nel tempo, paralizzandolo progressivamente in tutte le sue funzioni. Non era in grado di alimentarsi autonomamente ma doveva ricorrere alla pec (la gastrostomia endoscopica percutanea). Non solo: intorno ai 20 anni perse la vista diventando completamente cieco, non parlava, riusciva solo ad intercettare il suono della voce, specie quello di sua madre, e un po’ della musica che gli arrivava da una piccola radio vicino al letto, nel sua stanza dell’appartamento Aler di via Fatebenefratelli, zona Zaist, dove viveva con la sua famiglia. Anche la mamma Rita era alle prese con la stessa malattia, ereditata dalla madre (nonna di Mirko).
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