L'ANALISI
11 Novembre 2020 - 07:51
CREMONA (11 novembre 2020) - È uno dei volti della prima linea: ha guardato il virus dritto negli occhi, attraverso gli sguardi dei malati ricoverati nel «suo» reparto, Pneumologia, al primo piano dell’Ospedale Maggiore. Ma il dottor Giancarlo Bosio, pure nella peggiore delle avversità, non ha mai rinunciato al suo innato ottimismo. Brandendolo come arma per andare avanti, cercando di infondere coraggio ai pazienti così come ai colleghi e agli infermieri che formano la sua equipe, comandante di una nave che è stata nella tempesta senza mai andare alla deriva. «Ma mancano ancora molti chilometri alla meta», è prudente come sempre mentre si prepara al suo ultimo giorno da primario: dal 15 novembre sarà ufficialmente in pensione, ma tra festività di sant’Omobono e giorni di riposo, domani sarà il giorno dei saluti. Definitivi.
Dottore, se ne va proprio ora che inizia la seconda ondata e l’ospedale cerca disperatamente medici: non resterebbe ancora a garantire il suo prezioso supporto sul fronte? Nessun ripensamento?
«Ho rassegnato le mie dimissioni ad agosto, quando la situazione era tranquilla, ora è decisamente cambiata. Non credo però sia possibile fare marcia indietro: il gioco è fatto. Non escludo però di valutare eventuali proposte se qualcuno dovesse farmele. Smetto di fare il primario, ma resto sempre un medico, uno pneumologo».
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