L'ANALISI
08 Novembre 2020 - 10:06
CREMONA (8 novembre 2020) - Tra marzo e aprile si stima che non siano state diagnosticate precocemente 77 patologie oncologiche a causa dell’emergenza sanitaria che ha bloccato ospedali e cliniche. In particolare, applicando i tassi di tumore rilevati sulla scorta dei test di screening effettuati negli anni precedenti, si stima che non siano stati scoperti 34 tumori della mammella e 43 tumori del colon-retto. I dati, rilasciati da Ats Valpadana, riguardano il territorio provinciale di Cremona. Il tema della prevenzione che ha subito un drammatico stop prende così corpo: i numeri danno la dimensione del tempo perduto e dei danni collaterali che il Covid ha provocato sulla salute. «L’emergenza pandemica ha avuto un forte impatto sull’attività di screening per diagnosi precoce e prevenzione dei tumori – conferma la dottoressa Emanuela Anghinoni, dirigente responsabile dell’unità operativa Programmi di Screening di Popolazione di Ats Val Padana – . Alla fine di febbraio le attività ambulatoriali sono state interrotte per ridurre al massimo gli spostamenti e l’accesso agli ospedali, dove venivano garantiti interventi di emergenza-urgenza». Successivamente, si è cercato di recuperare il terreno: nell’ambito cremonese sono 310 mila le persone comprese nel target coinvolto dai tre principali screening oncologici: 80.492 le donne fra i 45 e i 74 anni per la mammografia, 126.428 i cremonesi tra 50 e 74 anni per la ricerca del sangue occulto nelle feci e 103.021 le donne tra i 25 e i 64 anni coinvolte nel pap-test.
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