L'ANALISI
07 Novembre 2020 - 08:24
SONCINO (7 novembre 2020) - Abbandonata all’estrema periferia del borgo, dispersa a centinaia di metri dall’inizio della strada campestre che porta al vivaio Idilli, oltre il quartiere Brolo, sorgeva una piccola cappella devozionale, ormai quasi un rudere, una volta simbolo di preghiera, specialmente per i residenti più anziani dei cascinali della zona. «Ero solito passeggiare nella zona col mio cane e vedere un simbolo importante per tante persone ridotto in tal modo mi creava sconforto, così ho deciso di rimboccarmi le maniche». Detto fatto: grazie al lavoro di Angelo Guerini Rocco e della sua famiglia, ora, l’edicola sacra è rinata. Un bel gesto, un dono, ma dietro c’è molto di più. «L’opera originale, sottoposta nel tempo a numerosi rifacimenti e interventi – racconta lo storico locale Ermete Rossi – è databile a mio parere fra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. Si tratta di una particolare struttura devozionale mariana, impreziosita da rappresentazioni tanto raffinate da discostarsi dallo sfondo campestre».
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