L'ANALISI
02 Novembre 2020 - 17:50
Il tribunale di Cremona
CREMONA (2 novembre 2020) - "In un paese, le persone più importanti sono, in ordine, il parroco, il sindaco, il maresciallo dei carabinieri, il farmacista e il direttore di banca". Lo era Daniela Zignani, cresciuta a San Bassano, una carriera al Credito Padano, assunta come impiegata e a breve diventata la direttrice. Tutti i clienti si fidavano di lei, soprattutto i più anziani che le avevano affidato i risparmi di una vita per garantirsi una serena vecchiaia. Lei li ha traditi, rubando dai loro conti correnti qualcosa come 2 milioni di euro, tra liquidazioni di polizze e di titoli, soldi in parte confluiti sul suo conto corrente in parte sui conti correnti cointestati con i suoi familiari, dal 2003 al 2017. Dieci anni un mese e venti giorni di reclusione è la condanna inflitta oggi all'ex direttrice.
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