L'ANALISI
22 Ottobre 2020 - 23:05
CREMONA \ CREMA \ CASALMAGGIORE (22 ottobre 2020) - Le luci nei tinelli, le tv accese, il deserto in strada; e i controlli delle forze dell’ordine nelle piazze della movida di nuovo silenziata: eccolo, il volto di Cremona - e di Crema, di Casalmaggiore e dei paesi della provincia — nella prima notte di coprifuoco, scattato alle 23. Un volto già visto nei due mesi di lockdown: come un tristissimo deja vu, con la differenza che allora il silenzio era squarciato di continuo dalle sirene delle ambulanze e stavolta, a dispetto della crescita esponenziale dei contagi e della guardia già altissima in tutto il territorio, ancora no. Il rumore, in questa prima notte ovattata, è quello delle pattuglie che girano, verificano, chiedono l’autocertificazione a chi è ancora in giro per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza», ovvero per motivi di salute; in ogni caso è consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza».
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