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CASTELVISCONTI

Bracconiere abbatte esemplari di fauna protetta, denunciato

Operazione del Nucleo faunistico della Polizia provinciale. In caso di condanna, all'uomo potrebbe essere comminata una pena che prevede la sospensione della licenza di caccia da 1 a 3 anni, l’arresto da 2 o 8 mesi o il pagamento di un’ammenda da 774 a 2.065 euro più fino a 1.549 euro per aver utilizzato un richiamo vietato

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

19 Ottobre 2020 - 10:51

Bracconiere abbatte esemplari di fauna protetta, denunciato

CASTELVISCONI (19 ottobre 2020) - Nell'ambito di attività di prevenzione e contrasto a forme di caccia illecite alla specie di avifauna migratrice, l’Ufficiale e gli agenti del Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale hanno sorpreso a Castelvisconti un bracconiere in esercizio venatorio da appostamento fisso che aveva abbattuto e occultato diversi esemplari di avifauna protetta delle specie Pispola, Spioncello e Migliarino di Palude, grazie all'utilizzo di un richiamo acustico a funzionamento elettronico con amplificatore del suono abilmente nascosto sotto una gabbietta per richiami vivi. L’intervento della Polizia Provinciale si è concretizzato dopo un monitoraggio a distanza del luogo di caccia, in ragione dell’eccessivo numero di colpi esplosi dal capanno, e nei confronti del bracconiere sono stati intrapresi i previsti provvedimenti penali quali il sequestro del fucile, delle munizioni, dell’avifauna abbattuta e del mezzo vietato nonché la Comunicazione della Notizia di Reato inoltrata alla Procura della Repubblica. In caso di condanna al trasgressore per l’abbattimento di fauna protetta, dalla Legge 157/92 e dalla Convenzione di Berna, potrebbe essere comminata una pena che prevede la sospensione della licenza di caccia da 1 a 3 anni, l’arresto da 2 o 8 mesi o il pagamento di un’ammenda da 774 a 2065 euro più fino a 1549 euro per aver utilizzato il richiamo vietato.

L’impegno della Polizia Provinciale proseguirà per tutta la stagione venatoria allo scopo di scoraggiare e contrastare l’illecito abbattimento dei numerosi uccelli migratori protetti che nella stagione autunnale attraversano la nostra provincia diretti nei luoghi caldi di svernamento.

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