L'ANALISI
08 Ottobre 2020 - 15:52
Il capotreno a terra dopo l'aggressione
CREMONA (8 ottobre 2020) - Ha risarcito sia Trenord sia il capotreno sul quale piombò come una furia per vendicarsi del fatto che il figlio di 10 anni, disabile, venne trattato «come un sacco di patate» sul regionale partito alle 18.20 da Milano Centrale. Raggiunto l’accordo sul risarcimento, patteggerà 5 mesi e 10 giorni Andrea Pistoia, 38 anni, il pizzaiolo che l’8 maggio del 2018 aggredì a calci e pugni il capotreno Renato Vitaglione, 55 anni di Sesto San Giovanni.
Pistoia era accusato delle lesioni causate al ferroviere colpito e scaraventato a terra: trauma cranico e 7 giorni di prognosi. Con l’aggravante «di aver commesso il fatto ai danni di una persona incaricata di un pubblico servizio». C’era, poi, l’interruzione di pubblico servizio. Perché, con l’aggressione, Pistoia impedì al capotreno di risalire a bordo, «così provocandone una sosta di 38 minuti». Il patteggiamento si sancirà all’udienza del 26 novembre prossimo. Ma già oggi, giorno in cui in aula l’avvocato Luca Curatti ha consegnato gli assegni al collega Tommaso Tusa, legale di Trenord, ha affermato che «si conclude una vicenda complicata sotto diversi profili sia giuridici sia personali ed emotivi».
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