L'ANALISI
24 Settembre 2020 - 10:47
CREMONA (24 settembre 2020) - Sonno spezzato. Risvegli ricorrenti. Incubi in bianco e nero, che tolgono il respiro e generano fame d’aria. Il Covid è entrato anche nei sogni. È quanto emerge dallo studio realizzato dall’équipe medica dell’Unità Operativa di Psichiatria dell’ospedale Maggiore, guidata da Franco Spinogatti, un osservatorio privilegiato sulla mente ai tempi della pandemia. Tra i tanti effetti che il virus ha lasciato sulle persone c’è anche quella che incide in modo drastico sull’attività onirica. «I sogni sono lo specchio del nostro stato emotivo – spiega il primario –. Non a caso il sintomo principale di un malessere emotivo è proprio l’alterazione del sonno. Ed è stato così anche per il trauma che molti hanno subito durante l’emergenza sanitaria, direi una costante che si è presentata nei pazienti che hanno richiesto il nostro supporto». E al centro di salute mentale di Asst Cremona di persone tra giugno e luglio ne sono passate ben 1.500; altre 300 hanno chiesto aiuto telefonicamente durante il lockdown: tantissimi i giovani, ma anche molti anziani, addirittura 80enni. Tutti affetti dallo stesso sintomo: angoscia. E la gran parte tormentati da un sonno agitato.
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