L'ANALISI
06 Settembre 2020 - 08:51
La maestra Maria Falbo intervistata dal Tg4
CREMONA (6 settembre 2020) - Tanta solidarietà da tutta Italia e tante chiamate e messaggi da ex colleghi e anche da perfetti sconosciuti per Maria Falbo, la maestra d’asilo che dopo 18 anni di precariato ha visto svanire la sospirata assunzione in ruolo per un clic sbagliato durante la procedura di compilazione online di un modulo. Al fianco dell’insegnante si stanno mobilitando anche i genitori dei bambini dell’asilo di Vescovato, dove la donna ha prestato servizio negli ultimi 10 anni. «Dopo l’articolo pubblicato da La Provincia — racconta la maestra — mi ha cercato anche il Tg4 che ha mandato in onda un servizio sulla vicenda. E mia mamma mi ha visto in lacrime alla tv e mi ha chiamato piangendo dalla Calabria, disperata come me: quella che doveva essere una buona notizia si è trasformata in un incubo. Perdo il posto non per qualche mancanza nel mio operato, ma per una mera questione burocratica. Il mio lavoro e la mia vita sono ridotti ad un numero».
La vicenda intanto è diventata nazionale: «Mi hanno cercata tanti colleghi di ruolo che hanno fatto la mia procedura online e hanno avuto anche loro difficoltà con il sistema delle istanze online».
Ma ora al fianco della donna, 41 anni, sposata e con tre figli, si è schierato Antonio Labate, presidente della Confederazione sindacale lavoratori europei (Csle) che insieme alla maestra e ai legali dell’organizzazione sta preparando un ricorso d’urgenza al giudice del lavoro che potrebbe bloccare la procedura delle immissioni in ruolo.
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