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CORONAVIRUS

'A viso aperto' si svela a Milano

Anteprima nazionale del docufilm girato a Cremona, Crema, Bergamo e Brescia nelle zone più colpite dalla pandemia

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

03 Settembre 2020 - 16:25

A viso aperto si svela a Milano

MILANO (3 settembre 2020) - "Il docufilm A viso aperto, che abbiamo visto stamattina in anteprima nazionale alla ex Manifattura Tabacchi di Milano, è davvero un bel film. Mi compiaccio personalmente e faccio i miei complimenti ai produttori, Indexproduction e Cineteca italiana, e anche all'autore, Ambrogio Crespi". Lo ha detto l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, al termine della presentazione del docufilm A viso aperto, che ripercorre, tra Crema e Bergamo, Cremona e Brescia, momenti significativi della pandemia che si è abbattuta con particolare aggressività sul territorio lombardo.

"È un film - ha aggiunto l'assessore regionale alla Cultura - girato nelle zone più colpite durante l'emergenza sanitaria del Covid, un viaggio dentro un territorio devastato dalla pandemia, che ci racconta, attraverso le immagini e le testimonianze, la reazione per combattere e arginare l'espansione del virus da parte del grande popolo lombardo, a cominciare dalle persone coinvolte in prima linea, dai dirigenti sanitari, dai medici e dagli infermieri, dalle forze dell'ordine e dagli imprenditori, più in generale da parte dei cittadini. In questo senso è un inno al lombardismo. Evidenzia infatti le virtù lombarde come lo spirito di sacrificio, la dedizione al lavoro, l'abnegazione della nostra gente. Storicizzare il presente è sempre molto difficile. Eppure questo documentario ci riesce molto bene. Per tale ragione verrà proiettato nei prossimi giorni a Cremona, Bergamo, al 'Vittoriale' di Gardone Riviera e poi di nuovo a Milano, al Teatro Dal Verme. È inoltre previsto anche un appuntamento a margine della Mostra del Cinema di Venezia".

'RIFIUTATO' DALLA MOSTRA CINEMA VENEZIA, LOMBARDIA PENSA A UN SUO FESTIVAL - Proprio pensando alla Mostra di Venezia l'assessore regionale alla Cultura e Autonomia ha sottolineato: "Il fatto che la Biennale abbia sostanzialmente 'rifiutato' questo documentario ci dice che è giunta l'ora che la grande Lombardia si doti di un suo Festival del Cinema, anche per valorizzare un settore, quello dell'audiovisivo, che sul nostro territorio regionale vede impegnate e coinvolte importanti risorse umane e materiali. Da almeno un paio d'anni stiamo lavorando in questa direzione e abbiamo raccolto la disponibilità di alcuni imprenditori privati. Siamo ancora alla fase progettuale, ma siamo molto ottimisti in ordine alla sua concreta realizzazione nel 2021".

Anche gli assessori regionali all'Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo e al Welfare Giulio Gallera hanno partecipato alla presentazione.

"È una bellissima testimonianza - ha affermato Gallera - che rimarrà imperitura e racconta non solo cosa è successo, ma anche le emozioni vissute dai lombardi in quei momenti. Quando Luigi Ambrogio Crespi, a metà marzo, mi ha detto che avrebbe voluto raccontare la drammatica unicità che stava travolgendo la regione Lombardia, l'ho subito messo in contatto con i direttori dei nostri ospedali di frontiera. La sua creatività ha permesso il racconto della drammaticità di un momento in cui sono emerse le migliori qualità dei lombardi: capacità di resistere, fare squadra, non arrendersi e non darla vinta al virus. È un messaggio molto positivo perché la regione Lombardia è stata travolta, ma non si è piegata ed è ripartita con slancio. In questo docufilm ognuno di noi ha riconosciuto una parte della propria vita in quei giorni".

"È un docufilm - ha detto Cattaneo - che non cede alla retorica di una rappresentazione alla ricerca di un impatto sensazionalistico e non fornisce una lettura di parte. Questo documentario mostra la straordinaria umanità della risposta di tutta l'Italia e, soprattutto, della Lombardia. A volte la solidarietà è stata 'invisibile', manifestata non per convenienza personale ma semplicemente come gesto di umanità e di vita, in una devastante situazione di dolore".

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