L'ANALISI
25 Agosto 2020 - 20:26
CASTELVETRO (25 agosto 2020) - Lungo il tratto piacentino del fiume Po sono ricominciate le irregolarità, ma anche i controlli. A metterli in campo è stata nei giorni scorsi la sezione piacentina della Carp Fishing Italia, con sede a Monticelli d’Ongina e presidente Mauro Beghi, che ha monitorato giorno e notte le rive da Caorso a Cremona. Non solo: gli agenti ittici e ambientali si sono occupati del ‘ritabellamento’ del Grande Fiume, ovvero hanno riposizionato cartelli che nell’arco degli anni erano stati tolti. Alessandro Gambazza, responsabile operativo e dirigente del settore vigilanza, spiega infatti che molti segnali che indicano la ‘Zona di pesca B’, quindi aree vietate alle imbarcazioni, erano stati volutamente rimossi. Probabilmente da pescatori di frodo, che utilizzavano questo ‘trucco’ per aggirare e contestare le sanzioni una volta bloccati: la mancanza di segnali, infatti, rappresentava per loro un facile alibi.
Quella dei giorni scorsi è stata la prima lunga notte di sopralluoghi sul Grande Fiume dopo la pandemia, legata appunto al ritorno dei pescatori stranieri. Da gennaio ad oggi i verbali staccati da Carp Fishing Italia sono stati cinque – numero nettamente inferiore rispetto al passato proprio a causa del lockdown – e le persone controllate 37. Sono quasi tutti stranieri, prevalentemente romeni, moldavi e ungheresi; gli italiani provenivano invece da Brescia, Milano, Cremona e Bergamo. Gli agenti ittici durante le attività di vigilanza del 2020 hanno anche trovato e segnalato alle autorità competenti quattro discariche abusive.
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