L'ANALISI
22 Agosto 2020 - 07:30
CREMONA (22 agosto 2020) - Scatterà il commissariamento per la Camera di Commercio di Cremona, come per tutte le ‘consorelle’ che devono ancora concludere l’iter di accorpamento e non riusciranno a portarlo a termine entro metà settembre. La ‘sentenza’, che pone fine a quasi due anni di proroga ancora impantanati nella battaglia legale di Pavia contro il matrimonio a tre con Cremona e Mantova, è scritta nel decreto legge firmato dal premier Giuseppe Conte il 14 agosto: il processo di fusione deve terminare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento per gli enti in proroga (come quello di piazza Stradivari), mentre gli altri avranno due mesi a disposizione. Altrimenti sarà il commissario a concludere l’iter. Un margine — nel primo caso ed anche a fronte della sua particolare collocazione temporale — del tutto insufficiente a sbloccare la situazione: specialmente lungo l’asse Pavia-Cremona-Mantova, dove il commissario ad acta Marco Zanini si trova comunque le mani legate dal ricorso presentato a suo tempo da Pavia al Tar del Lazio; ricorso che deve essere ancora valutato nel merito.
Al momento, sia il quadro generale che gli scenari di riferimento appaiono piuttosto confusi, a causa di un ‘blitz normativo’ calato come un fulmine nel bel mezzo della pausa estiva.
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