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Uccisa dal treno, la famiglia di Elisa: «Ora diteci la verità»

Il dolore di Marco, che da 10 anni viveva con la 34enne: «Non posso crederci. Non avrebbe mai attraversato in modo incauto. E poi ci sono i testimoni»

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

17 Agosto 2020 - 07:45

Uccisa dal treno, la famiglia di Elisa: «Ora diteci la verità»

Elisa Conzadori

PIZZIGHETTONE (17 agosto 2020) - «Io non ci credo ancora, per me non è vero; non può essere vero». Marco Dragoni, da oltre dieci anni compagno di Elisa Conzadori, è seduto nel giardino della villetta di via Petrarca; accanto ha il fratello Gianluca e il resto dei familiari. L’impatto col convoglio 2651 della linea Mantova-Milano ha cancellato i progetti e il futuro di una giovane coppia, e l’unica richiesta di una famiglia in queste ore sopraffatta dal dolore si può riassumere in una sola parola: verità. «Sì, vogliamo verità – racconta Dragoni –; Rfi si è subito affrettata a dichiarare che non sono stati rilevati guasti, ma la sbarra è integra. E questo non è una supposizione: è una certezza. E poi ci sono le parole dei testimoni, che tra l’altro sto cercando di contattare personalmente. Elisa non si sarebbe mai azzardata ad attraversare mentre le sbarre si stavano abbassando: chiedo alle autorità di fare chiarezza, perché pare di tutta evidenza che qualcosa non abbia funzionato».

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