L'ANALISI
19 Luglio 2020 - 09:54
CREMONA (19 luglio 2020) - Trascina le zampine sulla sabbia smossa dalle ruspe. Poi assottiglia il corpo e passa attraverso la rete che delimita il cantiere. Sposta lo sguardo da destra a sinistra e, nel frastuono delle cicale, lancia al cielo un miagolio straziante. Mamma micia cerca i suoi cuccioli. Spariti nel nulla da quando, una settimana fa, le pale meccaniche sono entrate in azione per rimodellare la sponda del fiume. Radendo al suolo piante e arbusti e trascinando con sé le più fragili fra le creature che lì, nella macchia fluviale, avevano trovato rifugio. La colonia felina di circa cinquanta esemplari, insediata nel tratto del lungofiume compreso fra la Mac e la sede del Nucleo Forestale, ora è sparpagliata tra gli anfratti del parco al Po. Terrorizzata. Insieme ai micini dispersi – «almeno tre, anche se all’appello mancano diversi adulti», spiegano i volontari che si prendono cura dei gatti – sono scomparsi ricci, scoiattoli e volatili che avevano fatto il nido e deposto le uova fra le chiome delle piante abbattute. «È stata una strage», afferma una delle gattare che si aggira in quel lembo di terra divenuto irriconoscibile, mentre tenta di richiamare i mici sperduti. «Nessuno ci ha avvisati dell’avvio dei lavori – afferma Patrizia Tanzini, responsabile della colonia felina –. Né noi né i referenti dell’Ats, che si occupano delle vaccinazioni e delle sterilizzazioni, abbiamo ricevuto alcuna notifica da parte dell’Aipo, che ha ordinato e pianificato l’intervento». Con il necessario preavviso, i volontari avrebbero potuto trarre in salvo gli animali.
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