L'ANALISI
19 Luglio 2020 - 07:46
CREMONA (19 luglio 2020) - In attesa che il Tribunale prenda una decisione sulla relazione depositata dal commissario giudiziale e valuti se prorogare il concordato preventivo alla Walcor oppure no, il segretario della Flai Cgil, Fabio Singh, anche a nome della segretaria Fai Cisl, Paola Marazzi, e di Roberta Milani, delegata Rsu, lancia un appello: «Auspichiamo la proroga del concordato per sbloccare i pagamenti e consentire la produzione. Le commesse ci sono e l’azienda è in grado di stare sul mercato. La priorità è l’occupazione»
Prima azienda in Italia per capacità produttiva di uova di Pasqua e primo produttore al mondo di monete di cioccolato, che dall’insediamento di Pozzaglio vanno in cinque continenti, la Walcor è anche il terzo player di mercato nelle calze della Befana. L’azienda dà lavoro a 400 persone: 168 assunte a tempo indeterminato, più il personale interinale e quelle delle aziende addette ai servizi accessori. Esporta in 40 Paesi e vanta un fatturato che, negli ultimi anni, ha sfiorato i 60 milioni di euro lordi all’anno. Eppure rischia di trasformarsi in una «macelleria sociale» per dirla con Aldo Santini, l’amministratore unico che dopo la morte improvvisa del fratello Carlo, lo scorso 11 ottobre, ha scoperto una forte situazione debitoria. E sul futuro della Walcor, in concordato con riserva, ora pende una spada di Damocle: il rischio di fallire.
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