L'ANALISI
18 Luglio 2020 - 06:41
Nel riquadro Claudio Malgarini
CREMONA - A Fara Olivana con Sola, piccolo comune nella bassa pianura Bergamasca, sulla riva sinistra del Serio, al confine con la provincia di Cremona, sono attoniti, scossi. Si conoscono tutti i 1294 abitanti del paese dove viveva Claudio Malgarini, 60 anni, l’artigiano morto due giorni fa all’ospedale Maggiore, nel bunker del reparto di Medicina Nucleare e Radioterapia, al secondo piano sotterraneo, che ospiterà il nuovo acceleratore lineare. Sarà l’indagine della Procura a verificare perché 30 lastre per isolare il bunker si siano all’improvviso staccate dalle pareti, gli siano volate addosso, schiacciandolo con la forza di 1500 chili. Uomo minuto, Malgarini. I 60 anni li aveva compiuti il 27 gennaio scorso. Gli mancava un anno alla pensione.
«Siamo costernati e addolorati per la disgrazia che ha colpito Claudio Malgarini, suo figlio Paolo e la sua famiglia, alla quale esprimiamo la nostra vicinanza in un momento così drammatico», dice Sabrina Severgnini, arrivata a Sola 30 anni fa, sindaca al suo secondo mandato, un figlio di 30 anni coetaneo di Paolo, consigliere di maggioranza del Comune (lista civica).
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