L'ANALISI
CORONAVIRUS. LA RIPARTENZA
18 Luglio 2020 - 07:19
CREMONA (18 luglio 2020) - Stop alle mascherine all’aria aperta, ha decretato la Regione. E allora tutti pronti a esporre il viso al vento d’estate, a sfoggiare i sorrisi rimasti soffocati per mesi sotto uno strato di tessuto, a farsi baciare le labbra dai raggi del sole? Neanche per idea. Sono pochi, anzi pochissimi, i cremonesi che si aggirano per la città con bocca e naso scoperti.
I pochi che si spostano a volto scoperto – per lo più ciclisti, a dire il vero – tengono la mascherina stretta in mano oppure abbassata sul mento o, ancora, legata al braccio, pronta ad essere indossata alla bisogna. Insomma: la sensazione è che la nuova versione soft della normativa sui dispositivi di protezione individuale stia avendo un impatto soltanto marginale sulla popolazione cremonese.
La Regione ha decretato, infatti, l'obbligo di avere sempre con sé la mascherina e di indossarla al chiuso. All’aperto, invece, l’obbligo scatta nei casi in cui non sia possibile garantire il distanziamento sociale. Così, in estrema sintesi, può essere inquadrata la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Nello specifico, l’articolo contenuto nel documento in vigore fino al 31 luglio prevede nel territorio regionale l’obbligo di usare le mascherine o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. L’obbligo si applica anche all’aperto, in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di un metro tra soggetti che non siano membri dello stesso gruppo familiare oppure conviventi.
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