L'ANALISI
15 Luglio 2020 - 19:26
CREMONA (16 luglio 2020) - Non ha pace, il Cristo del Po: la statua dei vogatori è sparita per la seconda. E se per la prima non ci sono dubbi — un iceberg del fiume, fatto di legna e detriti, lo aveva divelto dalla sua base a Punta Cristo, (era stato ritrovato due anni dopo da Mario Simonetto sotto due metri di fango) —, questa volta i dubbi di un furto o di un atto vandalico sono più che concreti. La statua, infatti, dopo il ritrovamento era stata montata di fronte alle canottieri, sul pennello della Canalina, di fronte a Punta Bellaria, con la benedizione del compianto monsignor Vincenzo Rini e una larga partecipazione di barcaioli e appassionati del Po provenienti da tutte la società canottieri e non solo.
Da una visita alla zona, l’area sembra più vandalizzata che devastata da una piena: la situazione non ha nulla a che vedere con quella provocata dalla piena del 2014-15. Magari il fiume ci ha messo del suo durante l’alluvione del novembre 2019, piegando l’asta che lo sosteneva. Il Cristo era rimasto attaccato alla robusta sbarra di ferro, ma a causa del fiume in piena per quasi un mese, poi per la cattiva stagione e infine la chiusura da Covid 19, nessuno era potuto andare a sistemare l’area. Solo nei giorni scorsi la scoperta: la statua è sparita. E non solo: la targhetta in ferro, spessa e robusta, che riportava la firma di Italo Fornasari, fabbro e barcaiolo, sembra presa a martellate, così come l’imbocco di anfora romana (ritrovata nel Po) sistemato ai piedi del Crocefisso. Solo la ceramica di un piccolo cane accucciato ai piedi del Cristo è stata risparmiata.
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