L'ANALISI
06 Luglio 2020 - 07:23
CREMONA (6 luglio 2020) - Le ha chiamate ‘cose così’. «Beh, una volta era arrivato anche alle mani, altre volte mi strappò i capelli, mi diede dei pugni nelle costole... cose così. Un’altra volta mi lanciò un libro e picchiò contro la vetrata sempre del bar. Una volta, con la scusa che doveva prendere le sue cose, entrò nel bar ed andò nel magazzino dietro il locale e facendo finta di prendere delle cose, spaccò tutto quello che c’era». Le ‘cose così’ le aveva già raccontate in aula. Ora sono riversate nelle 19 pagine di motivazione della sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi del suo stalker, l’ex compagno Claudio Montanari, 37 anni, condannato, anche, a risarcirle i danni: intanto, una provvisionale di 15mila euro.
Per il giudice, Montanari è lo stalker che dall’ottobre del 2016 al gennaio del 2017 «ha minacciato ripetutamente di morte» l’ex, l’ha tempestata di telefonate, l’ha spaventata, presentandosi davanti al bar, impedendole di lavorare «con serenità»: una volta ha rubato delle bottiglie, un’altra ha brandito un coltello, un’altra ha scagliato una bottiglia contro la vetrata, ha tagliato i fili del climatizzatore, lasciandole il locale al freddo. La giovane, temendo per la propria incolumità, ha dovuto trasferirsi a casa di amici e di familiari; quando si recava al lavoro, chiedeva aiuto alle forze dell’ordine, durante il tempo libero, non poteva fare passeggiate. Montanari ricorrerà in appello.
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