L'ANALISI
03 Luglio 2020 - 08:13
CREMONA (3 luglio 2020) - Non si fermano, gli infermieri: dopo il flash mob di metà giugno, che ha coinvolto circa cinquantamila operatori e trentasei città in tutta Italia comprese Cremona, Crema e Casalmaggiore, gli organizzatori si stanno muovendo per una nuova iniziativa che mantenga viva l’attenzione sui problemi per i quali da anni la categoria si batte per ottenere un adeguamento contrattuale agli standard europei. Una valorizzazione della professione anche da un punto di vista economico. E non a caso al centro della futura protesta c’è il famigerato bonus Covid. Quei 1.250 euro lordi promessi dal Governo, ma che nelle buste paghe degli infermieri si sono ridotti a poche briciole, per lo più tassate. In alcuni casi, addirittura il premio finale ammonta a poche decine di euro perché gli operatori si sono ammalati, contraendo il virus. Freddi calcoli amministrativi che hanno fatto infuriare gli infermieri, tra le categorie più colpite dall’infezione e tra le più esposte sul fronte della prima linea. Un premio che ha il sapore della presa in giro. Se doveva essere un modo per ricompensare il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria, si sta trasformando in un boomerang.
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