L'ANALISI
23 Giugno 2020 - 08:11
CREMONA (23 giugno 2020) - Alle barriere in plexiglass negli uffici pubblici ci si è quasi abituati, ma non alle barriere con rotelle che coprono un’intera persona di media statura. Nell’aula grande del Conservatorio Claudio Monteverdi la barriera mobile serve da divisorio fra i musicisti, laddove sia necessaria una prossimità al di sotto dei due metri, oppure serve per i cantanti durante le lezioni e per fare da barriera al fiato canoro. Ogni postazione musicale è ben distanziata per permettere di fare lezioni di strumento: «per lo più si tratta di lezioni individuali, gli spazi e le distanze sono assicurate — spiega la direttrice Anne Colette Ricciardi nel primo giorno di riapertura agli studenti e al pubblico dell’istituto in via XI febbraio —, i protocolli di sicurezza sono molto rigidi, ma almeno ci permettono di organizzare le lezioni di strumento in presenza. Farle a distanza non è la stessa cosa, soprattutto per il legame fra maestro e allievo. Se poi tutto andrà come spero domenica organizzeremo il primo concerto all’interno delle Giornate del FAI. Ci stiamo lavorando».
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