L'ANALISI
17 Giugno 2020 - 08:16
CREMONA (17 giugno 2020) - Quando il 21 febbraio scorso, da Codogno, era rimbalzata la notizia del ‘paziente 1’, aveva subito obbligato i dipendenti a lavorare con la mascherina, prendendosi «del «matto» e «dell’esagerato», perché «con la mascherina non si riesce a lavorare». Perché «la prima settimana sembrava che Codogno fosse una cosa lontana». Ma «l’atteggiamento che abbiamo avuto sin dall’inizio ci ha premiato». Sì, perché tutti i 125 dipendenti della Wonder sono risultati negativi al test sierologico. «Ufficialmente, l’azienda è Covid free», annuncia Matteo Gosi, 46 anni, ingegnere, amministratore delegato della storica impresa fondata, 73 anni fa, dal nonno, l’ingegnere Gianfranco Carutti, società leader internazionale nella produzione di valvole per pneumatici, valvole industriali, misuratori di pressione, accessori ed utensili.
La mensa trasformata in infermeria, lo screening, il verdetto. «Dopo il periodo più duro (chiusura-riapertura), volevamo fare il punto della situazione», spiega l’ad Gosi. In Wonder si è atteso il via libera della Regione Lombardia alla possibilità, per le aziende, di effettuare privatamente il test, «perché per noi era importante fare tutte le indagini nell’arco del più breve tempo possibile».
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