CALCIO
08 Giugno 2020 - 22:47
La piccola Gloria e il padre Kouao Jacob Danho
CREMONA (8 giugno 2020) - Una madre distrutta, un padre che dal carcere si dichiara «molto, molto pentito», ma che ancora oggi non sa spiegare perché il 22 giugno di un anno fa, ha afferrato un coltello da cucina e colpito la figlioletta Gloria, una bellissima bimba di due anni. Poteva salvarla, papà Kouoa Jacob Danho, 38 anni, ivoriano, chiamando immediatamente i soccorsi. Non lo ha fatto, lasciando morire la piccola Gloria nella camera da letto dell’appartamento in via Massarotti, 4.
Secondo il pm Vitina Pinto, il padre l’ha uccisa per vendicarsi di mamma Audrey Isabelle, la compagna che non lo voleva più e che in febbraio si era rifugiata, con Gloria, nella casa protetta di via Bonomelli, dopo l’ultimo violento litigio. Allora, Jacob le aveva spaccato il timpano. Un omicidio premeditato, per il pm. Mamma Isabelle non ha mai vietato a Jacob di vedere la bambina. Anzi, era contenta che Gloria trascorresse un po’ di tempo con il papà. Ieri si è tenuta la prima udienza preliminare davanti al gup Pierpaolo Beluzzi. Mamma Isabelle non si è presentata. Non ce la fa. Si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Elena Pisati. Kouoa Jacob Danho era collegato dal carcere di Pavia. L’udienza è stata aggiornata al 19 giugno.
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