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EMERGENZA SANITARIA

All'Ospedale Maggiore oltre 300 parti nell’oasi di Ostetricia

Fuori e dentro le mura del nosocomio la vita non si è mai fermata. Riccardi: «Abbiamo mantenuto la media standard: 105 nascite al mese»

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

17 Maggio 2020 - 10:44

All'Ospedale Maggiore oltre 300 parti  nell’oasi di Ostetricia

CREMONA (17 maggio 2020) -  Oltre trecento bambini venuti al mondo. Tra febbraio e aprile di quest’anno, nei mesi in cui la pandemia imperversava fuori e dentro le mura dell’ospedale Maggiore di Cremona, la vita non si è fermata. E il reparto di Ostetricia si è trasformato in un’oasi in cui l’esistenza umana continuava il suo corso. «Il percorso di nascita non si è mai fermato e abbiamo mantenuto la media standard di parti: 105 al mese, anche nei terribili mesi dell’emergenza — conferma il dottor Aldo Riccardi, Direttore UO Ostetricia e ginecologia —. È stata una scelta effettuata fin da subito, in accordo con la Regione e la direzione sanitaria: sono ovviamente state prese tutte le precauzioni necessarie per garantire sicurezza alle madri e ai neonati. Percorsi facilitati e separati per pazienti positive al tampone che ci hanno consentito di garantire intatto il servizio, ambulatori compresi».

Diverso il destino della Ginecologia, trasformato in reparto Covid. Da qualche giorno, nell’ottica di un lento cammino verso la normalità, le attività programmate sono riprese: «Sono stati effettuati i primi interventi chirurgici — afferma il primario —. Stiamo ripartendo dalle liste d’attesa rimaste sospese. Le pazienti vengono avvisate del pre-ricovero e il giorno prima dell’operazione vengono sottoposte a tampone negli ambulatori del reparto Infettivi».

Per il momento l’obiettivo è quello di smaltire le attività in elezione, scaglionandole di settimana in settimana, ma senza aumentare il numero degli interventi per evitare affollamenti: «Oltre le liste, ovviamente le situazioni patologiche più urgenti sono l’altro metro di misura. Nel giro di due, tre settimane pensiamo di andare a regime».

Anche nei consultori l’attività sta riprendendo, sebbene quella riservata a gravidanze e interruzioni è sempre stata garantita.«A breve riprenderanno tutti gli ambulatori ai quali si dovrà accedere solo su appuntamento attraverso prenotazione telefonica (0372497813) — spiega a dottoressa Erica Ronca, responsabile del consultorio di Asst Cremona —. Si sta cercando di riavviare anche l’attività di prevenzione: a giugno, in collaborazione con Ats, vorremmo fare ripartire lo screening di Pap Test». A soffrire maggiormente in questo periodo di chiusura è stato lo «spazio Giovani» dedicato ai ragazzi tra i 14 e 24 anni, ma anche questo servizio è pronto per essere riaperto, sempre attraverso il filtro di una prenotazione telefonica e la programmazione della visita. «Abbiamo cercato di mantenere i corsi di accompagnamento alla nascita, all’allattamento e post parto, e quello alla genitorialità con modalità on line — conclude Ronca —. Non è la stessa cosa, ma in attesa della possibilità di ritrovarsi, abbiamo voluto mantenere un contatto con le donne e le famiglie».

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