L'ANALISI
17 Maggio 2020 - 07:58
CREMONA (17 maggio 2020) - Azzerate le entrate della colletta domenicale; annullate le offerte per le cerimonie come matrimoni, battesimi, comunioni e cresime; niente buste per le Festività. Quelle di Pasqua inesistenti. Tre mesi di chiusura pesano sulle casse delle parrocchie. Per alcune si tratta di fronteggiare una difficile congiuntura, per altre è la crisi. Nera. Le offerte costanti dei fedeli valgono almeno il 50% del bilancio complessivo per ogni realtà religiosa: 60 giorni senza introiti condannano molte ad annaspare. Ci sono parroci che sono stati costretti a sospendere le rate di mutui onerosi, aperti per la ristrutturazione degli edifici sacri o per l’ammodernamento degli oratori. Le ristrettezze hanno imposto di scegliere quali spese affrontare (come le bollette) e quali rimandare. Ma il problema è solo spostato in avanti nel tempo. Non risolto.
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