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BASSA PIACENTINA

Processo Aemilia in appello, oggi il via ma troppi in aula

Probabile che venga decisa la divisione del procedimento in due tronconi o la sospensione fino al 30 giugno. In tutto 120 gli imputati tra cui Cavedo e Vetere. Per quest’ultimo è stata respinta l’istanza di scarcerazione

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

14 Maggio 2020 - 09:24

Processo Aemilia  in appello, oggi il via ma troppi in aula

BOLOGNA (14 maggio 2020) - Ricomincia oggi nel carcere bolognese della Dozza, nonostante parecchie incertezze legate all’emergenza Covid-19, il processo d’appello Aemilia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord. Alla sbarra ci sono anche Pierino Vetere e Maurizio Cavedo di Castelvetro Piacentino, condannati in primo grado rispettivamente a 23 e 18 anni di carcere. Per il primo, nelle scorse settimane l’avvocato Lino Miraglia del foro di Modena, aveva presentato istanza di scarcerazione: è stata respinta nonostante i problemi di salute del 47enne, legati proprio al Coronavirus. Nel frattempo il muratore castelvetrese ha effettuato il tampone di controllo, risultando negativo. Rigettata, nei giorni scorsi, anche la richiesta avanzata dai legali di Nicolino Grande Aracri, il boss cutrese che secondo l’accusa era proprio il capo e riferimento della cosca operante fra Piacentino e Cremonese.

Durante l’udienza di oggi potrebbe essere decisa una ulteriore sospensione del processo, visto che l’aula bunker della Dozza, allestita per ospitare i legali dei 120 imputati oltre ai giornalisti, per ragioni sanitarie legate all’emergenza potrà invece essere occupata al massimo da 45-50 persone. E' stato proposto un rinvio, utilizzando il tempo massimo previsto dal decreto legge Cura Italia, il 30 giugno. Oggi il responso.

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