L'ANALISI
11 Maggio 2020 - 08:24
PIACENZA (11 maggio 2020) - Partono fra oggi e domani, nel Piacentino, gli screening alla ricerca degli anticorpi anti Covid-19: sia quelli gratuiti disposti dalla Regione sia quelli a pagamento in laboratori privati autorizzati. Dopo avere completato i test su oltre 60mila operatori sociosanitari regionali, a cui ne seguiranno altri due a distanza di quindici giorni uno dall’altro, l’Emilia Romagna ha infatti deciso di avviare prelievi a campione sulle popolazioni delle aree più colpite e cioè Piacenza, Rimini e Medicina. Per quanto riguarda la provincia piacentina si tratterà di 60 mila test sierologici, di cui 30 mila destinati a chi ha avuto contatti con persone positive e altri 30 mila selezionati dai distretti sanitari. Già da venerdì diversi cittadini hanno ricevuto gli avvisi dell’Ausl.
A questi 60 mila piacentini si aggiungono i lavoratori di diverse aziende, che già da alcune settimane stanno effettuando i test in centri di medicina sul lavoro, nell’ambito dei protocolli di sicurezza interni per ripartire dopo la fase di lockdown. E infine i privati cittadini: dopo rinvii e polemiche, da domani, previa prescrizione di un medico di fiducia, anche loro potranno recarsi in laboratori privati autorizzati.
Nel Piacentino quelli riconosciuti dalla Regione per questo servizio sono sei, di cui uno a Cortemaggiore e due a Fiorenzuola d’Arda. L’elenco è in continuo aggiornamento ed è consultabile sul sito web dell’Emilia Romagna al link Test sierologici. Per quanto riguarda i costi, abbiamo provato a chiedere proprio ad alcuni laboratori: vanno dai 36 agli 80 euro, anche a seconda del tipo di test e del fatto che venga o meno inserito in altri accertamenti diagnostici tramite prelievo del sangue. Quelli convalidati dalla Regione sono gli immunocromatografici (KHB, Cellex, AllTest, PrimaLab, BioSynex, Orient Gene, Innovita, Afias Covid-19, Nadal-Covid-19 IgG/IgM Test) e i test Clia o Elisa (Epitope, DiaPro, Pantec, MagLumi-VirCell, DiaSorin, EuroImmun). «Per fare il test – è stato spiegato dall’assessore regionale Raffaele Donini – il primo passo è telefonare al proprio medico, evitando di recarsi di persona presso il suo studio. Se il dottore riterrà appropriata la richiesta, redigerà una ricetta bianca, che potrà anche essere inviata in foto sullo smartphone del paziente. Con questa ricetta, anche fotografata, ci si potrà recare presso uno dei laboratori autorizzati per il prelievo. Una volta ricevuto l’esito, va comunicato al proprio medico. Se il test risulterà positivo agli anticorpi, il paziente verrà sottoposto a regime di quarantena a domicilio e l’Ausl procederà all’esecuzione del tampone naso-faringeo».
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