L'ANALISI
10 Maggio 2020 - 07:15
Licio D'Avossa
CREMONA (10 maggio 2020) - A Mambrui, 18 chilometri da Malindi, in Kenya, come in molte zone del mondo, la scuola non è solo il luogo deputato all’educazione, ma anche il posto in cui si assicura a bambini e adolescenti almeno un pasto quotidiano. Così quando in Kenya il governo ha deciso la chiusura generale del Paese e il coprifuoco dopo le 19 e fino alle 5 del mattino successivo con l’esercito a presidiare le strade, la gente, che vive a stretto contatto, ha incominciato a temere più la fame del Coronavirus. Una tragedia nella tragedia, come spiega Licio D’Avossa, da anni in prima linea nel paese africano per assicurare un livello di istruzione adeguato e anima di Cremona for Kenia, associazione benefica che ha portato sui banchi oltre duemila bambini e ragazzi. «A Mambrui è stata da poco inaugurata la scuola materna intitolata a don Primo Mazzolari, spiega, ultimo tassello del nostro progetto rivolto all’infanzia. Ultimo ma non ultimo, perché ancora resta tanto da fare, anche se la situazione attuale ci impone un cambiamento di rotta». Ma ora la scuola è chiusa: cibo e istruzione mancano da almeno due mesi ai bambini di Mambrui.
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