L'ANALISI
06 Maggio 2020 - 09:30
CREMONA (6 maggio 2020) - Funziona. Il plasma iperimmune anche a Cremona sta salvando la vita a pazienti colpiti da Covid-19 in gravi condizioni. La scienza non conosce ancora del tutto il morbo che da febbraio sta colpendo duro nel cremonese e nella bassa Lombardia, ma molte cose sul suo conto le ha imparate. Tra queste una molto importante: l’emocomponente ad alti tassi di anticorpi prelevato da pazienti guariti è un’arma potente nella cura dei malati colpiti dall’infezione. Così come era avvenuto per quelli di Sars ed Ebola.
Le prime trasfusioni all’Ospedale Maggiore sono state eseguite alla fine del mese scorso: era il 20 aprile, e grazie a cinque ex malati divenuti donatori, due ricoverati in prognosi riservata hanno potuto ricevere la prima sacca delle tre infusioni previste dal protocollo di cura. Si trattava di un medico e di un operatore sanitario. Il primo ricoverato in terapia intensiva e l’altro in pneumologia. Oggi, entrambi sono stati strappati alla morte e sono addirittura in fase di dimissione. Nel frattempo, altri 20 pazienti gravi sono già sotto terapia e lottano per guarire. Obiettivo: riportarli tutti a casa.
Guarigioni che hanno il sapore di una rinascita. L’Asst di Cremona è partita una settimana dopo quelle di Mantova e Pavia ad effettuare la terapia: le tre aziende sono tutte firmatarie della medesima sperimentazione guidata dalla Fondazione IRCCS policlinico San Matteo di Pavia insieme all’ASST di Lodi e all’Avis Lombardia.
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