L'ANALISI
29 Aprile 2020 - 08:26
CREMONA (29 aprile 2020) - Nuovo mondo, stessa inciviltà. L’emergenza epidemiologica non ha cambiato l’odiosa abitudine di abbandonare rifiuti per strada, sui marciapiedi, negli spazi verdi. Anzi: oggi il campanello d’allarme dell’incuria suona proprio per quei dispositivi di protezione individuale che sono entrati prepotentemente nel repertorio della nostra quotidianità. Si moltiplicano in tutto il territorio le segnalazioni di guanti e mascherine chirurgiche gettati sul suolo pubblico con assoluta noncuranza. I punti più sensibili si rivelano essere le aree nelle vicinanze dei supermercati: è soprattutto qui, infatti, che gli incivili buttano i dispositivi monouso indossati durante la spesa e sfilati non appena varcata l’uscita. Le immagini pubblicate sono l’eloquente testimonianza di un vecchio e mai sopito malcostume. Reso solo più evidente dalla forma dei nuovi rifiuti dell’era Covid: guanti accartocciati sull’asfalto dei parcheggi o lanciati nei carrelli della spesa e mascherine dimenticate ovunque non ci sia un cestino a portato di mano.
I Dpi vanno conferiti nella raccolta indifferenziata. È bene avvolgerli in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca, e chiuderli bene. I dispositivi sanitari sono molto resistenti e potrebbero durare nell'ambiente decine di anni, come accade per le buste di plastica più spesse o i flaconi di liquidi più resistenti. È importante non trascurare l’igiene personale al momento dello smaltimento: l’ideale sarebbe gettare i Dpi con le mani coperte dai guanti. In ogni caso al termine dell’operazione è necessario lavarsi accuratamente le mani.
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