L'ANALISI
25 Aprile 2020 - 14:20
PIZZIGHETTONE (25 aprile 2020) - Celebrazione del 25 aprile in forma ridotta anche nel borgo in riva all’Adda, dove il sindaco Luca Moggi ha però invitato i cittadini ad osservare un minuto di silenzio nelle loro abitazioni. “Mai come oggi si vorrebbe associare questo giorno ad un momento di liberazione, che rappresenti idealmente memoria di ciò che significa libertà - dice Moggi -. Da 75 anni festeggiamo un avvenimento che, anche personalmente, è sempre stato epurato dalle connotazioni politiche di qualcuno, per farla diventare la festa di tutti. Una circostanza che deve essere riconosciuta come lo slancio e la determinazione che ha permesso a noi italiani di essere ciò che siamo: una Repubblica libera ed in pace, un Paese stimato e riconosciuto. Un Paese che indubbiamente sta soffrendo, pur consapevolmente, per la mancanza di libertà personale e soprattutto per i lutti ed il dolore, accompagnato da una giustificata paura del futuro che non conosciamo. Ma allo stesso tempo un Paese che sta reagendo con innata forza e con coraggio contro un comune ed invisibile nemico. Un Paese che deve imparare con orgoglio a misurarsi con le proprie capacità, con la propria onestà intellettuale, con il proprio orgoglio nazionale, con le proprie eccellenze culturali ed economiche. Un Paese che deve appropriarsi di un nuovo concetto che è il rispetto, per se stessi e per gli altri. Sono onorato di essere sindaco di un Comune dove la maggior parte dei cittadini ha avuto rispetto, gli uni verso gli altri, adeguando i propri comportamenti e le proprie abitudini in ragione di un bene prezioso e unico che è il diritto alla vita e alla salute. Non abbiamo pensato solo a noi, ma abbiamo accettato le restrizioni alla nostra libertà per essere rispettosi con il nostro prossimo. Lo abbiamo fatto anche per loro: per i nostri anziani, alcuni di quelli che, il 25 aprile 1945, l’hanno vissuto davvero, sulla loro pelle. Parta da oggi quindi la nostra necessità e la nostra volontà di tornare alla libertà con uno spirito nuovo che sia di condivisione e rispetto per dare futuro alle nuove generazioni, a cui dobbiamo sempre ricordare con orgoglio le gesta semplici e coraggiose di chi ci ha preceduto”. La piccola delegazione, di cui ha fatto parte anche il parroco don Andrea Bastoni, è stata al monumento ai caduti del Parco di Cefalonia per depositare una corona in memoria e suonare Il silenzio (grazie a un componente della banda) in loro onore.
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