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Orti urbani, il sindaco di Caorso attacca: "Un problema relativo la ripresa di questa attività, a noi servono i mercati"

"Cercherò di organizzare l'attività degli ambulanti in uno spazio protetto con ingressi controllati, a turni come si fa nei supermercati, ma all'aperto"

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

23 Aprile 2020 - 09:39

Orti urbani, il sindaco di Caorso attacca: "Un problema relativo la ripresa di questa attività, a noi servono i mercati"

CAORSO (23 aprile 2020) - Le province di Piacenza e Rimini, e il comune di Medicina, oggetto da settimane di maggiori restrizioni, si riallineano al resto della regione Emilia Romagna. È quanto stabilito da una nuova ordinanza firmata ieri sera dal presidente Stefano Bonaccini, in base alla quale riprende sull'intera regione l'attività in orti urbani e comunali ma solo nel comune di residenza, e viene dato il via libera alla vendita di prodotti florovivaistici. Non mancano però le polemiche.

Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia attacca: “Dopo le tante proposte, abbiamo ottenuto la libertà di andare nell'orto! A parte che è un mese o più che chi abita nella povera provincia dimenticata e sottostante alla città va nell'orto vicino a casa sua o a fare giardinaggio, vista la permanenza a casa obbligata, per cui visti i tanti problemi di questo periodo questo mi sembrava un problema relativo. Per quanto riguarda i mercati di soli alimentari, che invece erano importanti per i piccoli paesi e per tutta una categoria, quella degli ambulanti che rischia di estinguersi per la crisi, sono state poste regole quasi per dire di non farli”. Battaglia fa riferimento all’imposizione di aree chiuse, ma non con transenne. “Forse vogliono che alziamo dei muri? - continua - A Caorso cercherò di fare il mercato in uno spazio protetto con ingressi controllati, a turni come si fa nei supermercati, ma all'aperto. Prenderò contatto con i nostri ambulanti per vedere come muoverci e penso che altri sindaci ci proveranno, naturalmente con attenzione a mantenere quelle regole che sono indispensabili per non creare ammassamento e mantenere il distanziamento sociale con i dovuti presidi. Le categorie mercatali e commerciali - conclude - hanno bisogno di provare a ricominciare ed i nostri paesi hanno bisogno di loro perché altrimenti morirebbero”.

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