CALCIO
01 Aprile 2020 - 08:24
CREMONA (1 aprile 2020) - Sono specializzandi e neo-pensionati, medici di guardia e liberi professionisti: hanno risposto presente alla chiamata dell’Ats e, da lunedì mattina, hanno dato vita alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Semplicemente Usca, per comodità: squadre anti Covid-19 con licenza di intervenire a domicilio per visitare sia «cittadini con sintomi che suggeriscono una possibile infezione da Coronavirus» che «pazienti Covid positivi dimessi dalle strutture ospedaliere oppure che non necessitano di ricovero», come spiega il direttore del dipartimento Cure Primarie dell’Ats della Val Padana, Gianmario Brunelli. In sostanza, compongono la prima linea della diagnosi operando a supporto dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia: «Le Usca possono essere chiamate in causa esclusivamente dai medici di base – precisa Brunelli –, che in questo periodo si trovano ad affrontare una enorme mole di visite domiciliari»
Sono due le Usca territoriali entrate in funzione l’altro ieri: una a Cremona e l’altra a Viadana, uno dei centri periferici colpiti più pesantemente dal contagio. «L’obiettivo è quello di costituire in tempi rapidi altri due team, a Crema e nell’area compresa fra Soresina e Castelleone – afferma il direttore del dipartimento Cure Primarie –. Per le unità speciali è stato attivato un numero di telefono dedicato. In ciascun turno operano tre medici e ogni prestazione viene registrata su una piattaforma specifica, gestibile da remoto. L’attività delle unità speciali può essere considerata come un’estensione nelle ore diurne del servizio di guardia medica».
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