L'ANALISI
27 Marzo 2020 - 07:27
CREMONA (27 marzo 2020) - Sul display un numero sconosciuto, la chiamata dall’ospedale arriva improvvisa: «La sua mammografia è stata annullata. Per prenotarne un’altra chiami il numero verde regionale». Sono centinaia le telefonate del medesimo tenore che l’ospedale di Cremona sta effettuando in questi giorni per sospendere, rinviare o cancellare esami diagnostici strumentali programmati non senza fatica con attese sfiancanti di mesi. Perché prima della pandemia, uno dei problemi cruciali della sanità lombarda erano le code ai centralini e i tempi di erogazione del servizio. Ora, inevitabilmente, l’emergenza Coronavirus ha stravolto anche la prevenzione: stop a ecografie, pap test, visite senologiche o dermatologiche, tutto riorganizzato e agende svuotate per consentire a medici e personale specializzato di esser riassegnato nelle corsie Covid o negli ambulatori a sfornare quotidianamente decine di lastre toraciche per individuare polmoniti interstiziali bilaterali. Un cambiamento di rotta che al dogmatico «prevenire è meglio che curare» ha rapidamente sostituito quello semplice: «curare prima di ogni altra cosa».
«Le priorità sono cambiate — conferma la dottoressa Carla Fiorentino, radiologa specializzata in senologia e presidente della Lega Italiana Tumori di Cremona, costretta a chiudere la sede di via Alfeno Varo — ora tutti gli sforzi della sanità devono essere concentrati sulla risoluzione di questa situazione che sta mettendo a dura prova l’intero sistema. Poi, ci riorganizzeremo: amplieremo le agende, cercheremo di soddisfare le richieste, magari stabilendo delle priorità. Sono certa che recupereremo ciò che adesso non è possibile fare».
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