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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, "Celebrando messa, immagino i fedeli"

Il racconto del vicario di Sant’Agata, Sant’Ilario e Sant’Agostino. Don Luigi: «Ciò che manca è la vita della comunità parrocchiale»

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

22 Marzo 2020 - 08:25

Coronavirus, "Celebrando messa, immagino i fedeli"

Don Luigi Donati Fogliazza

CREMONA (22 marzo 2020) - È la croce nuda della Quaresima che campeggia in cattedrale. È il silenzio delle chiese che si fa assordante. È l’assenza dei riti che da sempre fanno della religione il legame fra trascendente e immanente. È la distanza di sicurezza che impone il Covid 19, anche alla voglia di fare comunità, chiesa, assemblea di Dio. E così anche questa sarà una domenica senza poter officiare il rito dell’Eucarestia. Cosa vuol dire fare il sacerdote senza la possibilità di incontrare i fedeli, di dir messa? «Fra noi sacerdoti celebriamo messa, ma certo non è la stessa cosa. Ci guardiamo negli occhi, siamo tutti un po’ straniti. Anche se il valore della preghiera e del dir messa vanno oltre le porte chiuse», spiega don Luigi Donati Fogliazza, vicario dell’Unità pastorale di Sant’Agata, Sant’Ilario e Sant’Agostino. Cosa intende dire? «La forza della preghiera va oltre lo spazio fisico».

L'intervista integrale su La Provincia di domenica 22 marzo 2020

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