L'ANALISI
EMERGENZA SANITARIA
10 Marzo 2020 - 20:11
CREMONA (10 marzo 2020) - Quella foto che ha fatto il giro del mondo, ora, è diventata l’immagine di copertina del suo profilo Facebook: Francesca Mangiatordi, medico del Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore di Cremona, l’ha scattata alle sei del mattino, al termine dell’ennesimo, estenuante turno in corsia. È il ritratto di un’infermiera che, esausta dopo dieci ore di lavoro senza sosta, appoggia la testa su una scrivania per concedersi qualche istante di tregua. Quell’infermiera si chiama Elena Pagliarini, vive a Cremona ed ha quarant’anni. Gli ultimi quindici li ha vissuti in ospedale, in prima linea. Di notti faticose, Elena ne ha passate tante. Mai, però, così massacranti per il fisico e sconcertanti per lo spirito come quella che, grazie ad uno scatto fotografico realizzato in un vivido bianco e nero, l’ha resa il simbolo dell’Italia che non si arrende al Coronavirus. «Quella notte era successo di tutto - racconta l’infermiera cremonese a La Repubblica -. La sala piena di pazienti spaventati. Moltissime persone in insufficienza respiratoria molto grave. Gente di tutte le età. Persone che improvvisamente, di colpo, avevano difficoltà a respirare, la febbre saliva in modo repentino». Ma a lasciare i segni più profondi nell’anima dell’operatrice sanitaria è stato il silenzio di quegli uomini e di quelle donne: «Non dicevano niente. Erano nel letto e tacevano. Però avevano gli occhi della paura e quelli parlavano per tutti loro».
«Ho la passione per la fotografia, un mezzo che con una sola immagine può raccontare tanto - spiega Francesca a Nurse Times, rivista online dedicata al mondo degli infermieri -. Quando ho visto Elena riposare cinque minuti, dopo ore passate a correre da un paziente all’altro, avrei voluto abbracciarla, ma ho preferito immortalare quel momento di tregua». Poi il medico racconta: «Siamo tutti provati nel fisico e nella mente, vedere tutti quei malati chiederci aiuto con lo sguardo, e sapere di dover scappare da un altro che sta peggio, può farti sentire incapace di aiutare tutti. Tra un paziente e l’altro Elena aveva le lacrime agli occhi. Ed è stato quello che mi ha portato a scattare quella foto. Hanno tagliato i fondi in sanità. Hanno ridotto i posti letto e ora ci troviamo ad affrontare una sfida enorme».
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