L'ANALISI
10 Marzo 2020 - 08:40
La prima pagina del giornale La Provincia di martedì 10 marzo
CREMONA (10 aprile 2020) - Come ci si può spostare all’interno della Lombardia e nelle province vicine? E per quali motivi? Le norme stabiliscono che bisogna evitare ogni spostamento delle persone fisiche. Le eccezioni riguardano trasferimenti «motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità». Le «comprovate esigenze lavorative», come si dimostrano? Con le autocertificazioni che i vigili invieranno in Prefettura dove partirà la verifica. Se si autocertifica il falso, potrebbe scattare il reato. Tuttavia, il prefetto Vito Danilo Gagliardi ieri ha parlato di «grano salis» e di «equilibrio» da parte di chi è deputato ai controlli.
Le autocertificazioni
Funziona così. «Al controllo, l’operatore di polizia guiderà la compilazione di una autocertificazione, in cui verranno specificate le ragioni del viaggio e le dichiarazioni dell’utente. Dichiarazioni che saranno sottoscritte anche dall’operatore di polizia, il quale poi le consegnerà in Prefettura».
I consigli. «È molto utile la certificazione del datore di lavoro che chi si sposta dovrà mostrare in caso di eventuale controllo. Nella certificazione, il datore potrà specificare il rapporto di dipendenza e gli orari lavoro, anche specificando situazioni di reperibilità, urgenza in modo da facilitare il compito delle forze di polizia», spiegano al Comando della polizia locale.
Le «situazioni di necessità»
Possono essere le più diverse. «Ad esempio, la necessità di accudire un genitore anziano. o quella di una nonna che ha la figlia che lavora e che quindi, deve andare a fare la nonna sitter», spiegano al Comando della polizia locale. Nel caso si risieda in piccoli Comuni dove non c’è il supermercato oppure la farmacia, ci si può spostare nel Comune vicino.
motivi di salute
«Nel caso di visita medica o di esame, al controllo bisognerà esibire il certificato».
Ieri gli agenti della polizia locale hanno effettuato 33 controlli, sia prima del ponte sul Po al confine con il Piacentino, sia in via Bergamo.
I casi emersi sono i più disparati C’è stato quello di un geometra che risiede nel Piacentino e che è venuto a Cremona per controllare un cantiere. Ha dichiarato il rientro al domicilio e di non muoversi più dalla propria abitazione . C’è stato poi il caso di una persona che doveva raggiungere l’abitazione della madre malata di Alzheimer in un Comune del Piacentino. C’è chi, al di là del Ponte, doveva recarsi in uno studio medico. Una persona ha dichiarato che si stava recando a Piacenza, perché «devo ritirare il pc per organizzare lo smart working». Un’altra ha spiegato che stava raggiungendo, con urgenza, la madre che stava male.
La Prefettura
L’invito- appello, il prefetto Vito Danilo Gagliardi lo lancia durante la conferenza stampa convocata per spiegare la macchina messa in campo affinché le misure adottate con l’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri vengano rispettate. E ai cittadini si chiede «buon senso». Ieri sono partiti i controlli. «Tolleranza zero» per coloro che saranno sorpresi in giro, violando la quarantena. Saranno denunciati all’autorità giudiziaria per il reato previsto e punito severamente dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica. «Perché vuol dire che hanno messo in pericolo la salute pubblica. Non avremo alcun atteggiamento morbido. Su questo noi non scherziamo».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris