L'ANALISI
02 Marzo 2020 - 07:23
L'ingresso di Cremona Solidale
CREMONA (2 marzo 2020) - Restano chiuse ancora almeno per una settimana alle visite di parenti e amici le trenta case di riposo e i centri diurni della provincia che ospitano circa 4 mila anziani, le persone più a rischio a causa dell’emergenza Coronavirus. La decisione è stata presa venerdì mattina nel corso di un incontro fra i responsabili di tutte le strutture provinciali che si è tenuto a Cremona Solidale. E dalle Rsa, dove finora non si registra alcun caso di contagio, arriva anche un allarme: mancano almeno 10 mila mascherine e il personale comincia a scarseggiare.
«Alla riunione — spiega Walter Montini, presidente dell’Associazione delle Residenze Socio-Sanitarie — hanno preso parte una quarantina di persone e per motivi precauzionali si è tenuta tenuta all’esterno della struttura, nel cortile. L’incontro — aggiunge Montini — si era reso necessario dopo che che le Rsa sono state lasciate fuori dai tavoli istituzionali in cui si sono prese le decisioni. Questa non è un accusa, ma una constatazione: è stato un errore non ascoltare la voce delle Rsa che finalmente solo nel Decreto del Presidente del Consiglio di ieri sono state citate. Dunque in mancanza di un ruolo di coordinamento dell’Ats Valpadana, dalla quale non abbiamo mai ricevuto neanche una telefonata, ci siamo autogestiti cercando di arrivare un atteggiamento comune che salvasse l’autonomia di ogni casa di riposo. È dunque passata la linea generale di chiusura delle Rsa e anche dei centri diurni per un’altra settimana in attesa di ulteriori sviluppi. L’obiettivo è la massima salvaguardia degli ospiti».
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