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29 Febbraio 2020 - 19:55
MILANO (29 febbraio 2020) - Sono 136 i casi di positività al Coronavirus in provincia di Cremona. Il dato è stato aggiornato oggi dalla Regione Lombardia. "Il virus è ancora presente, in fase espansiva, ma siamo molto speranzosi che presto possano iniziare a vedere gli effetti positivi delle misure assunte una settimana fa". Lo ha detto il presidente Attilio Fontana intervenendo in video collegamento con la conferenza stampa convocata a Palazzo Lombardia per fare il punto sulla situazione del Coronavirus e alla quale hanno partecipato il vicepresidente Fabrizio Sala e gli assessori Davide Caparini (Bilancio) e Giulio Gallera (Welfare).
“Da stamattina – ha aggiunto Fontana – siamo in collegamento con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i suoi ministri e gli altri presidenti di Regione per arrivare a un Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei Ministri) che dovrebbe dettare regole cui ci dobbiamo attenere. E’un lavoro impegnativo, noi ci siamo molto basati sulle valutazioni degli esperti che abbiamo incontrato ieri e su quello che hanno detto gli altri professionisti che sta consultando il Governo. Dobbiamo cercare di fare in modo che si possano conciliare la libertà dei nostri cittadini, la tenuta del nostro sistema economico e la tutela della salute pubblica”.
Due le buone notizie comunicate dall’assessore Gallera, anzitutto 60 persone sono già guarite e gli accessi giornalieri agli ospedali continuano a diminuire: si è passati dai 44 del 26 febbraio, ai 39 del 27 febbraio, ai 28 di ieri.
Il numero dei contagiati è salito a 615 a fronte di 5.723 tamponi eseguiti e il numero dei decessi è pari a 23. “Tutte persone – ha detto Gallera - particolarmente anziane, tutte con patologie presenti e quadro clinico compromesso”.
I contagiati in regione
"La Lombardia, inoltre, su indicazione dell’OMS - ha spiegato Gallera - sta valutando di dedicare un ospedale esclusivamente ai malati di Coronavirus. Intanto in ogni ospedale abbiamo disposto che venga effettuato il tampone ad ogni soggetto che si presenti con i sintomi di una patologia respiratoria. E’ infatti importante preservare il personale sanitario che oggi rappresenta il 10% dei contagiati”.
Gallera ha anche spiegato che è partito il reclutamento all’interno degli altri presidi di figure mediche specifiche (infettivologi, medicina urgenza, internisti). Ad esempio dall’ospedale di Varese specialisti si sposteranno a Lodi e anche le strutture sanitarie private accreditate stanno contribuendo con l’invio di personale.
Da martedì sarà operativo a Milano anche l’ospedale militare di Baggio, dove saranno trasferiti i pazienti che possono essere dimessi, ma che sono ancora positivi, così “da liberare posti nelle altre strutture”.
Nei presidi di Lodi e Cremona le ambulanze non trasportano più le persone, ma le ‘dirottano’ su altri ospedali così da non sovraccaricare il sistema sanitario lombardo.
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