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CAORSO

Fiaccolata per Rocco, la madre: "Mio figlio non era un boss dei nomadi, era un brav'uomo"

Bramante è stato accoltellato a morte un mese fa in via Roma da Gigi Baletta

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

15 Febbraio 2020 - 06:22

Fiaccolata Sinti per Rocco, la madre: "Mio figlio non era un boss dei nomadi, era un brav'uomo"

CAORSO (15 febbraio 2020) - Paese blindato ieri sera, 14 febbraio, per la manifestazione organizzata dalla comunità Sinti del territorio e dai familiari di Rocco Bramante, accoltellato a morte un mese fa in via Roma da Gigi Baletta. Arrivati in fiaccolata in piazza IV novembre, i circa 50 manifestanti indossavano magliette con il volto di Bramante e reggevano due striscioni. A parlare al microfono è stata la madre Lucia Stocola: “Mio figlio non era un boss dei nomadi, era un brav’uomo nato a Milano. Per amore ha sposato una donna sinti e non me ne vergogno. Non ha mai rubato neanche una caramella, era un uomo onesto cresciuto in una famiglia onesta. Io ho lavorato in polizia, sappiamo cos’è la legge”. Dopo aver liberato in cielo palloncini, i familiari hanno portato mazzi di fiori davanti alla caserma dei carabinieri, dove è morto Bramante. Durante corteo e discorsi a vigilare c’erano polizia, Digos, polizia dell’Unione, carabinieri di Caorso e Cortemaggiore.

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