L'ANALISI
14 Febbraio 2020 - 07:16
SONCINO (14 febbraio 2020) - Nel borgo è stata inventata la prima tassa sui cacciatori di fantasmi. Chi vuole entrare in rocca per catturare una presenza paranormale oggi deve pagare 500 euro al Comune. Così, secondo il sindaco Gabriele Gallina, ci proverà solo chi è serio e davvero interessato. Ma cosa ne pensano i ghostbuster di professione? Per Mirko Barbaglia, tra i più noti esperti del settore in Italia: «Il sindaco di Soncino ha ragione ma sbaglia metodo. E’ più facile che possano permettersi di pagare i 500 euro i dilettanti, quelli che vedono un fantasma ogni volta che riprendono, piuttosto che chi fa ricerche accurate e gratis». Secondo Barbaglia non è difficile distinguere i parvenu dai veri ghostbuster: «Un esempio? Diffidare di chi parla con leggerezza di spettri e demoni. E magari li fotografa pure col cellulare, che non si dovrebbe mai utilizzare in una ricerca seria. Noi lavoriamo in modo diverso. Intanto non diamo la caccia ai demoni, cerchiamo solo di documentare l’inspiegabile. C’è capitato sì di riprendere sagome, registrare voci o variazioni di temperatura ma accade, per dire, in cinque casi su 100. In dieci anni forse il 15% delle indagini ha portato a prove documentate anche da periti forensi. Il trucco insomma è semplice: se qualcuno arriva sicuro di trovare un fantasma e non per raccontare la storia e i misteri della rocca, ecco, quello non è un vero ghost hunter».
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