L'ANALISI
07 Febbraio 2020 - 06:33
La giunta comunale di Cremona
CREMONA (7 febbraio 2020) - L’opuscolo è stato ritirato e il sindaco Gianluca Galimberti ha definito «profondamente sbagliato e stupido, grave e non condivisibile» il suggerimento di fare meno figli per combattere il cambiamento climatico. Ma questo non ha spento l’incendio della polemica che, anzi, si è esteso ulteriormente con l’intervento di Matteo Salvini sui social e l’annuncio di un’interrogazione al governo della deputata della Lega Cinzia Gobbato.
Dopo che il sindaco Galimberti aveva annunciato mercoledì il ritiro dell’opuscolo finito nell’occhio del ciclone per aver elencato «meno figli» fra «le quattro azioni individuali più efficaci per mitigare i cambiamenti climatici», arriva anche la presa di distanza e il mea culpa dell’assessore alle Politiche sociali e fragilità di Cremona, Rosita Viola, e della sua collega assessore alla Mobilità sostenibile e Ambiente, Simona Pasquali.
L’opuscolo di Filiera Corta Solidale, patrocinato dal Comune e distribuito negli spazi municipali, ospitava infatti anche un intervento firmato dalle due esponenti della giunta. «E in nessuna parte di quello scritto — sottolineano entrambi — c’è qualcosa che faccia pensare a quel tipo di indicazione».
«È stato sintetizzato malissimo — spiega Pasquali — il concetto di una ricerca internazionale che non aveva molto a che fare con le intenzioni dell’opuscolo. Il quale voleva spingere i consumatori a fare una spesa di un certo tipo e ad adottare azioni sostenibili. L’aver inserito fra le azioni il fare meno figli è stato un’esemplificazione erronea male espressa. Mi dispiace e mi dissocio: non appartiene al mio modo di vedere le cose. Anzi, aggiungo che io non mi permetto di entrare nel merito di comportamenti che attengono alla libertà individuale. Conoscendo i contenuti del progetto, nella rapida visione dell’opuscolo, questo contenuto mi è purtroppo sfuggito».
Dal canto suo, anche Viola ammette di non aver guardato con attenzione l’opuscolo prima della stampa: «Mi sono fidata del gruppo di lavoro, composto di persone responsabili. L’opuscolo doveva essere un semplice strumento divulgativo sul cibo buono e buone pratiche. Non ho letto la bozza il cui contenuto ho dato per scontato. Ho sbagliato e me ne assumo la responsabilità».
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