L'ANALISI
07 Febbraio 2020 - 07:12
Il vicesindaco Andrea Castelvecchio e la torre con i ripetitori
CROTTA D'ADDA (7 febbraio 2020) - Pretendere che squilli il telefonino da queste parti è una chimera ma, almeno per ora, i 600 abitanti di Crotta possono dormire sonni tranquilli. Perché l’inquinamento elettromagnetico in paese è ridotto ai minimi termini. Lo dice la relazione tecnica della O.s.t., società specializzata di Roma alla quale qualche mese fa il Comune ha affidato l’incarico di misurare sul territorio le radiazioni di frequenza a banda larga. Missione portata a termine il 14 gennaio, anche se i risultati sono storia di questi giorni. I tecnici hanno testato le aree nei dintorni di municipio, ufficio postale, sala polivalente di via Maris e piazza dei Caduti. «Dalle misure effettuate – scrivono gli esperti - si evince che il livello rilevato assume valori massimi compresi entro i 640 mV/m, che possono definirsi trascurabili, in quanto abbondantemente sotto la soglia legislativa (comunque tutti al di sotto di 1 V/m)». Il limite cautelativo oggi vigente in Italia, infatti, è pari ai 6 V/m. «Questa rilevazione – spiega il vice sindaco Andrea Castelvecchio – che indubbiamente ci conforta — conferma una sorta di verità che già ci aspettavamo, nel senso che non esistendo a Crotta la minima copertura per i telefonini, non potevamo aspettarci numeri rilevanti di inquinamento».
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