L'ANALISI
29 Gennaio 2020 - 17:47
CREMONA (29 gennaio 2020) - All’anagrafe Matteo Colombani e Matteo Arisi, nomi di battaglia ‘Colo’ e ‘Aro’, frequentatori del centro sociale Kavarna. La notte del 6 febbraio del 2013, i due anarchici, 26 e 28 anni, figli di stimati professionisti, dichiararono guerra alla Banca di Piacenza, filiale di via Dante. Tentarono di far esplodere una ‘bomba-vernice’ rudimentale, dopo aver imbrattato il muro con la scritta in vernice nera ‘Chi la fa l’aspetti’. Candelotto e ‘carica’ di pittura rossa erano pronti. Bastava accendere la miccia. Andò male. I carabinieri li arrestarono, finirono anche in carcere. E qualche anno dopo, sul banco degli imputati, accusati di deturpamento e danneggiamento.
Colombani e Arisi hanno prima risarcito la banca con 400 euro, la condizione per essere ammessi alla ‘messa alla prova’. Dal gennaio del 2019 e per un anno, la loro riabilitazione è passata attraverso la Cosper, cooperativa di via Bonomelli che opera per il benessere e la qualità della vita di persone anziane e non autosufficienti, di persone con disagi psichiatrici, di adulti con fragilità e minori. I due imputati si sono riabilitati: la messa alla prova è andata a buon fine, come ha verificato il giudice che, oggi, ha, quindi, dichiarato estinti i reati.
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