L'ANALISI
27 Gennaio 2020 - 19:14
Centanni e Hamraoui
CREMONA (27 gennaio 2020) - Prima che il giudice leggesse la sentenza, si è fatto il segno della croce. Le gambe gli tremavano e si è messo a piangere quando ha sentito che Adnet Hamaroui, tunisino di 35 anni, il cliente della palestra che quattro anni fa gli spaccò il naso, dandogli del ‘brutto finocchio di ..., nel nostro Paese non sai quello che fanno a quelli come te’, era appena stato condannato a 8 mesi di reclusione per lesioni. E a risarcirgli i danni con 2.695 euro. Ma la sentenza emessa ieri non soddisfa del tutto Domenico 'Mimmo' Centanni, 38 anni, siciliano d’origine. Il primo marzo del 2016, venne «picchiato perché gay», all’esterno della palestra Prima Classe, in corso Mazzini. Mimmo faceva l’istruttore di fitness e di aerobica, arrotondando lo stipendio come dipendente dell’Esselunga. «Sono felice, perché si è chiusa una pagina —ha commentato — ma resta l’amaro, perché in Italia non c’è una legge che preveda l’aggravante dell’omofobia. Ed io sono stato aggredito, perché sono gay. L’omosessualità è la chiave di tutto quello che mi è successo, ma in Italia è così: fin che non ci scappa il morto, non si capisce la gravità. Qualche giorno fa a Roma è stato picchiato un ragazzo perché gay».
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