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CREMONA. SINDACATO E VELENI

Cisl alle carte bollate, processo a Mantova

Davanti al giudice la querela dell’ex leader Demaria contro nove iscritti. Bonfatti Sabbioni: «Anziché fare l’offeso, spieghi il suo comportamento»

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

25 Gennaio 2020 - 07:21

Cisl alle carte bollate, processo a Mantova

La sede cremonese della Cisl

CREMONA (25 gennaio 2020) - In questi giorni se ne sta occupando il tribunale di Mantova. Arriva quindi davanti al giudice la storia di veleni che negli anni scorsi ha squassato la Fai Cisl Asse del Po, portando l’ex segretario generale confederale Giuseppe Demaria (che ha dichiarato di non voler commentare questi sviluppi) a querelare nove iscritti alla sua organizzazione. «Le nove denunce - interviene da Spineda l’ex sindacalista Roberto Bonfatti Sabbioni - arrivarono dopo il licenziamento di 3 sindacalisti e l’allontanamento di 10 delegati storici».
A far scattare l’azione legale per diffamazione, le lettere pubblicate nel febbraio 2018 sui quotidiani mantovani, nelle quali si parlava dei tre licenziamenti affermando che Zaffanelli e Demaria avevano in quel modo inflitto ai diretti interessati sofferenze, «umiliando la dignità loro, della Cisl e di tutto il sindacato»; attribuendo inoltre a Demaria «comportamenti padronali e autoritari» oltre alla paternità di «ignobili licenziamenti dei tre sindacalisti Fai-Cisl di Mantova e l’allontanamento di una decina di storici delegati aziendali mantovani» nell’ambito della fusione tra le Cisl di Cremona e Mantova.
Con queste denunce - scrive ora Bonfatti Sabbioni - «sfregia sindacalisti e militanti che, ancor prima che lui entrasse nella Cisl, hanno dedicato quasi una vita all’affermazione di questo sindacato. Durante il congresso di accorpamento tra le Fai Cisl di Cremona e Mantova - ricostruisce l’ex sindacalista - una tresca congressuale portò ad allontanamenti e licenziamenti ingiustificati. Demaria si è sentito offeso dal riferimento a ‘comportamenti padronali’; ma tutti sanno che in gergo sindacale si definiscono così le scelte poste in essere da un datore di lavoro senza confronto e non rispettando le regole; dunque viene criticato l’atto e non la persona».
«Invece di sentirsi offeso, dovrebbe spiegare com’è possibile che una segreteria sindacale decida licenziamenti e allontanamenti senza rendere conto ad alcuno, e senza indicare motivi o cause del provvedimento. Demaria condivise licenziamenti e allontanamenti (anche se si dichiara estraneo ai fatti), scrivendo all’Esecutivo Ust-Cisl che confermava «pieno appoggio alle scelte della Fai-Cisl Asse del Po».

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