L'ANALISI
17 Gennaio 2020 - 08:58
Pendolari cremonesi bloccati a Codogno
CREMONA (17 gennaio 2020) - A sintetizzare la mattinata raccontando la sua, identica a quella di centinaia di altri pendolari cremonesi, casalaschi e mantovani, è Luigi Armillotta, viaggiatore seriale residente in città e impiegato a Milano, con un post su Facebook che mischia ironia, amarezza ed esasperazione: «Breve storia triste: esci di casa alle 6 per andare al lavoro, il treno è in anticipo. Strano. Alle 6,14 parte da Cremona. Alla stazione successiva si ferma, sembra un albero di natale. Arriva a Codogno in ritardo di cinque minuti. Resta fermo, si spegne, si riaccende. Annuncio: dieci minuti di ritardo. Altro annuncio: arriva il Piacenza sul binario tre. Tutti giù, tutti al binario tre. Annuncio: il 2646 in partenza. Panico. Cosa fare? Si fa pari o dispari, perché con Trenord non hai certezze. Alcuni tornano sul treno, altri restano sul binario tre. Ci guardiamo dai finestrini. Parte il Piacenza. E il 2646 sarà partito? Chissà il successivo treno come sta. È fermo per guasto, soppresso. Ore 9,14: dopo tre ore di viaggio entro in ufficio. Buongiorno Lombardia».
Una sintesi perfetta, quella pubblicata da Armillotta sulla pagina Facebook dei pendolari della linea Mantova-Cremona-Milano, del disastro di ieri mattina, scontato come sempre sulla propria pelle dai passeggeri fra sosta impreviste, ripartenze a singhiozzo e informazioni poco puntuali.
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